Io sono morto oggi alle 07:45. Alla stessa ora è morto mio figlio. Ed è morta mia figlia. Tutti gli italiani sono morti. Con noi è morta Melissa Bassi, 16 anni sulle spalle e qualche libro nello zaino.
Siamo tutti morti a Brindisi stamattina 19 maggio 2012 mentre entravamo a scuola come facevamo ogni giorno. Siamo stati colpiti a morte da una bomba, smembrati, bruciati da ferro rovente che ha fermato in un attimo il tempo, cancellando sorrisi e futuro.
Non la conoscevo Melissa, ma ora che l’abbiamo persa è come se facesse parte della mia famiglia, della famiglia di ognuno di noi. Era bella, era tutto per sua madre e suo padre e adesso non c’è più, è stata strappata a questa vita dalle mani di bestie immonde.
Non c’è più Melissa, e questo non ha senso. E non hanno senso gli squarci sul corpo di Veronica, di Selena e delle altre ragazze che erano con lei, con tutti noi, all’ingresso di quella scuola intitolata a Francesca Laura Morvillo, moglie di Giovanne Falcone, uccisa assieme al marito nella strage di Capaci da altre bestie senza anima e senza pietà.
C’era il sole stamattina a Brindisi, quello stesso sole che il mio Salento regala con generosità in questa stagione. La sto ascoltando Melissa, è felice di questa bella giornata, parla dei compiti con le altre sue amiche e compagne di scuola, ma tutte guardano il sole e sognano il mare che tra pochi giorni sarà il loro compagno di giochi e di sogni. Ma c’è qualcosa di strano, improvvisamente un altro sole è spuntato accanto a loro, ma non è possibile che ci siano due soli a brillare in questo universo. Ma questa domanda dura soltanto un milionesimo di secondo, poi c’è solo il fuoco e il dolore. E ancora dopo il silenzio che sembra durare all’infinito, abbiamo tutti i timpani sfondati, c’è fumo che acceca gli occhi, o forse è il sangue che lascia i nostri corpi a rendere tutto sfocato, il tempo rallenta, sempre di più.
E rimane soltanto quella domanda…PERCHE’? ..... Perché Melissa, perché proprio noi, perché qui… Io non lo so, al momento nessuno sa dare un senso a questa tragedia immane. <........> Ma adesso questo ancora conta poco per noi che piangiamo Melissa, abbiamo bisogno di versare lacrime per ripulirci da questa lordura di sangue che ci ha ricoperto. Adesso è il momento del dolore per lei e della preghiera per Veronica, verrà anche il momento della giustizia: questo lo vogliamo, lo pretendiamo. Ma niente potrà dare un senso a tutto questo, alla morte di una ragazza che voleva solo vivere sotto questo sole. Addio Melissa.

di Roberto Grande, Tevere Notizie

1 commenti:

Anonymous ha detto...

Lo stupore, la commozione, il senso di impotenza e di precarietà, lo sconforto, la rabbia….
Una ridda di sentimenti anche contrastanti si susseguono e mi scuotono quasi fisicamente mentre sono bloccata dall’immobilità del non senso. Il bisogno di reagire di fronte a queste aggressioni così brutali e imprevedibili con ostinazione mi fa cercare IL perché.
Ma così mi sento ancora più inerme: il perché io non lo posso né scoprire né sapere.
Cosa posso fare io? Io ho bisogno di reagire, di determinarmi, di non lasciarmi sopraffare : questo lo faccio io!! Nessuno può distruggerlo!
Sì, io posso continuare ad amare!! Amare i miei figli!! I miei familiari!! I miei amici!! Chi è importante per me!! Nessuno può impedirmi di amare, nessuno può cancellare il mio sentimento.
Se mai dovessero strapparmi una persona cara io voglio poter dire: l’ho amata per tutto quello che ho potuto. Non ho perso un secondo senza stargli vicino, non ho perso un secondo senza godere per lei , per lui.
La potenza dell’amore mi consola a mi rassicura: è questo quello che io posso fare.

Eleonora

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